In collaborazione con un gruppo di giovani artisti presenti in Valsesia e
“Le Donne di Eufemia” dall’ 8 al 28 giugno 2009 è stata allestita una mostra che avuto luogo al palazzo D’Adda (a Varallo) in occasione dell’arrivo della
Staffetta contro la violenza sulle donne realizzata dall’UDI. Durante un corso di italiano era stato chiesto ad alcune iscritte di raccontare la loro esperienza di vita nel nuovo contesto sociale in cui all’epoca si erano inserite; si era chiesto, inoltre, di comunicare un messaggio, da loro ritenuto particolarmente significativo, atto al miglioramento della realtà in cui vivevano nella loro condizione di immigrate.
Grazie alle loro interviste si è potuto riflettere sulle loro risposte e operativamente si è aperto un cammino ai fini di realizzare insieme le loro attese.
Il lato artistico della sezione è consistito nella traduzione di una galleria di ritratti delle intervistate e delle loro affermazioni più toccanti.
Questa iniziativa vuole dimostrare che si è aggiunto un ulteriore tassello prezioso al per- corso che l’Associazione sta compiendo in questi anni a favore di una costruttiva integrazione sociale e culturale tra individui appartenenti a culture differenti.
Nome: Anzhelika
Nazionalità: russa
Da quanto tempo sei in Italia? 5 mesi
Come sei arrivata in Italia? In aereo tramite permesso di lavoro
Puoi fare un breve racconto della tua vita prima e dopo l’emigrazione (eventualmente con paragoni, positivi negativi, tra la vita che conducevi nella tua terra e la vita oggi qua in Italia)? Ero insegnante di inglese nella scuola primaria, vivevo da sola, ma nel mio paese c’è molta povertà ed io desideravo una vita migliore.
Esprimi un tuo giudizio sincero sulla società: il modo di vivere è simile, le uniche differenze potrebbero essere la povertà e il fatto che là le persone anziane non possono condurre una vita decorosa perché le loro pensioni sono molto basse.
Secondo te come potrebbe essere migliore la situazione degli “immigrati”? Ci sono troppe difficoltà burocratiche per aver i documenti necessari per noi stranieri.
Un’ultima domanda, puoi renderci partecipi di un tuo desiderio riguardante il tuo futuro e\o il futuro di tutti coloro che hanno una storia simile alla tua e sono immigrate come te? Conoscere la cultura italiana, studiare e trovare un lavoro adeguato alle mie competenze e poi avere una famiglia e dei figli.
Nome: Hayat
Nazionalità: marocchina
Da quanto tempo sei in Italia? 3 anni
Come sei arrivata in Italia? In aereo, da sola (era la prima volta) grazie al ricongiungimento familiare
Puoi fare un breve racconto della sua vita prima e dopo l’emigrazione (eventualmente con paragoni, positivi negativi, tra la vita che conducevi nella tua terra e la vita oggi qua in Italia)? Sono andata a scuola, vivevo con la mia famiglia, la mia mamma mi ha anche insegnato a cucire e fare un po’ la sarta, poi a 22 anni mi sono sposata e sono andata ad abitare nella casa dei miei suoceri perché mio marito era già in Italia.
Esprimi un tuo giudizio sincero sulla società: mah!, adesso lavoro fuori casa, in una cooperativa, cucio e confeziono sciarpe, sono contenta anche se non guadagno molto perché mi sento più autonoma.
Secondo te come potrebbe essere migliore la situazione degli “immigrati”? Non so.
Un’ultima domanda , puoi renderci partecipi di un tuo desiderio riguardante il tuo futuro e\o il futuro di tutti coloro che hanno una storia simile alla tua e sono immigrate come te: prima di tutto vorrei che ci fosse qui anche il mio figlio più piccolo che adesso è in Marocco da mia madre, la settimana scorsa sono andata a trovarlo perché stava male e non mi riconosceva neanche più come mamma. –Come mai non è con voi? Mio marito ha voluto così, abbiamo due bambini così piccoli (il primo compie 3 anni a maggio e il piccolo 2 anni) ed io non potrei andare a lavorare perché non ci sono servizi e il nido ,oltre che non c’è posto, costerebbe troppo. Io sono sua moglie e devo ubbidire. Poi vorrei avere delle amicizie, qui mi sento molto sola, non ho la possibilità di parlare con nessuno, anche se a volte mi trovo con le altre donne marocchine come me, siamo quasi tutte parenti, trovo che sia tutto cambiato, provo la sensazione che tutte abbiano un po’ di paura l’una dell’altra e quindi non ci si scambia più nessuna confidenza. Mio marito dice che staremo pochi anni qui e quando avremo più soldi torneremo in Marocco e questo non mi fa certo dispiacere. Infine vorrei una vita serena per me e la mia famiglia.
Nome: Leila
Nazionalità: marocchina
Da quanto tempo sei in Italia? 1 anno e 7 mesi
Come sei arrivata in Italia? In auto con mio marito grazie al ricongiungimento familiare.
Puoi fare un breve racconto della tua vita prima e dopo l’emigrazione (eventualmente con paragoni, positivi negativi, tra la vita che conducevi nella tua terra e la vita oggi qua in Italia)? Là era molto bello, studiavo all’Università e vivevo con i miei genitori e mio fratello, ora faccio la casalinga, non posso uscire e mi pesa troppo star sempre in casa, non parlo con nessuno: la mia vita è dormire, mangiare, dormire…c’è da impazzire! Meno male che almeno adesso c’è il mio bimbo (8 mesi)
Esprimi un tuo giudizio sincero sulla società: la società italiana è positiva rispetta le persone, la gente è seria.
Secondo te come potrebbe essere migliore la situazione degli “immigrati”? Gli stranieri, una volta in Italia devono cambiare il loro atteggiamento, non possono portare qua tutte le loro tradizioni: solo attraverso il mescolamento delle culture nascerà una cultura nuova, più giusta.
Un’ultima domanda, puoi renderci partecipi di un tuo desiderio riguardante il tuo futuro e\o il futuro di tutti coloro che hanno una storia simile alla tua e sono immigrate come te? Voglio migliorarmi culturalmente, desidero vivere in salute con la mia famiglia e avere la possibilità di fare delle scelte autonome.
Nome: Loida
Nazionalità: filippina
Da quanto tempo sei in Italia? 10 anni
Come sei arrivata in Italia? In aereo, tramite il ricongiungimento (ho sposato un italiano).
Puoi fare un breve racconto della tua vita prima e dopo l’emigrazione (eventualmente con paragoni, positivi negativi, tra la vita che conducevi nella tua terra e la vita oggi qua in Italia)? Oh! Era bello! Prima abitavo vicino al mare e studiavo (sono un’infermiera) e vivevo con la mia famiglia: mamma, papà e miei fratelli poi mi sono trasferita in città a lavorare. Qui in Italia gestisco con mio marito un locale “Pizza al taglio”.
Esprimi un tuo giudizio sincero sulla società: qui mi manca il caloroso aiuto del mio paese, là c’è molto più fiducia reciproca la gente è più aperta e disponibile. Sovente qui in Italia sono stata insultata (per fortuna non capivo l’italiano, ma mio marito sì) qui c’è più sicurezza riguardo il lavoro, ma la gente è molto chiusa. Ho trovato delle difficoltà ad imparare a cucinare italiano (mio marito è molto esigente), sono dovuta andare a lezione da mia suocera.
Secondo te come potrebbe essere migliore la situazione degli “immigrati”? Ci sono troppe difficoltà burocratiche per aver i documenti necessari per noi stranieri.
Un’ultima domanda, puoi renderci partecipi di un tuo desiderio riguardante il tuo futuro e\o il futuro di tutti coloro che hanno una storia simile alla tua e sono immigrate come te? Vorrei andare più spesso a trovare la mia famiglia e che la gente qua sia più aperta e cordiale.
Nome: Nataliya
Nazionalità: Ucraina
Da quanto tempo sei in Italia? 8 anni
Come sei arrivata in Italia? Con il visto turistico per 2 settimane poi mi sono regolarizzata con la “Bossi Fini”
Puoi fare un breve racconto della tua vita prima e dopo l’emigrazione (eventualmente con paragoni, positivi negativi, tra la vita che conducevi nella tua terra e la vita oggi qua in Italia)? Là stavo bene, aggiustavo orologi, poi la vita diventava sempre più dura ed eravamo sempre più poveri e lì ho deciso di partire con l’idea di stare in Italia soltanto un anno, poi invece mi sono fermata. Provo però molta nostalgia per il mio paese, i miei familiare, i miei amici.
Esprimi un tuo giudizio sincero sulla società: gli italiani sono accoglienti e gentili, al sud a volte sono un po’ invadenti e maleducati con le ragazze, al nord sono più discreti, ad esempio al sud mi hanno dato fastidio le avances del poliziotto nell’ufficio della questura o le aggressioni verbali dei ragazzi per la strada.
Secondo te come potrebbe essere migliore la situazione degli “immigrati”? Desidero che ci sia più educazione e rispetto nei confronti di noi donne.
Un’ultima domanda, puoi renderci partecipi di un tuo desiderio riguardante il tuo futuro e\o il futuro di tutti coloro che hanno una storia simile alla tua e sono immigrate come te? Vorrei aprire nel mio paese un’ attività di import\export ed essere sempre più indipendente.
Nome: Nezha
Nazionalità: marocchina
Da quanto tempo sei in Italia? 8 anni
Come sei arrivata in Italia? In aereo, da sola (era la prima volta) grazie al ricongiungimento familiare.
Puoi fare un breve racconto della tua vita prima e dopo l’emigrazione (eventualmente con paragoni, positivi negativi, tra la vita che conducevi nella tua terra e la vita oggi qua in Italia)? Prima in Marocco stavo in casa con la mia famiglia, mi sono sposata giovanissima a 18 anni, là stavo bene eravamo tutti amici c’era l’aiuto reciproco, era come una famiglia allargata.
Esprimi un tuo giudizio sincero sulla società: qua è tutto diverso, tutti sono sempre chiusi nelle loro case a fare i fatti propri e questo mio sta un po’ stretto, non che qui sia brutto, tutt’altro, ma le persone sono un po’ troppo riservate, qua ho poche amicizie, rarissime quelle con gli italiani.
Secondo te come potrebbe essere migliore la situazione degli “immigrati”? Io penso che si debba passare attraverso i media, io mi sento abbastanza impotente, ma se mi fanno delle proposte io mi metterei in gioco, sono felice di partecipare al gruppo che si è appena costituito.
Un’ultima domanda, puoi renderci partecipi di un tuo desiderio riguardante il tuo futuro e\o il futuro di tutti coloro che hanno una storia simile alla tua e sono immigrate come te? Che ci sia un po’ più di riguardo per i bambini stranieri nati in Italia loro sono ITALIANI e devono essere considerati come tali.
Nome: Oumoul
Nazionalità: senegalese
Da quanto tempo sei in Italia? 3 anni
Come sei arrivata in Italia? In aereo, grazie al ricongiungimento familiare.
Puoi fare un breve racconto della tua vita prima e dopo l’emigrazione (eventualmente con paragoni, positivi negativi, tra la vita che conducevi nella tua terra e la vita oggi qua in Italia)? In Senegal c’era molto più calore e amicizia, si viveva anche se Dakar è una grande città, come in una famiglia allargata, io lavoravo in un grosso negozio di scarpe, ero sempre a contatto con la gente, stavo bene.
Esprimi un tuo giudizio sincero sulla società: qui la gente è molto riservata, a volte anche troppo, molto chiusa, ognuno gira nel proprio brodo e poi manca la solidarietà.
Secondo te come potrebbe essere migliore la situazione degli “immigrati”? Forse è un sogno, ma io vorrei che gli italiani avessero un po’ meno paura degli stranieri e che avessero voglia di conoscere, i loro pensieri, opinioni e tradizioni.
Un’ultima domanda, puoi renderci partecipi di un tuo desiderio riguardante il tuo futuro e\o il futuro di tutti coloro che hanno una storia simile alla tua e sono immigrate come te? Magari la 2° generazione sarà più integrata. Io comunque desidero far qualcosa non solo per migliorare la mia condizione di vita ma anche di tutti quelli che sono qua a prescindere dalla nazionalità.